Ho vinto al Superenalotto, e adesso?

Bella domanda, che, forse un po’ sognando, tutti ci siamo fatti almeno una volta nella vita.

Esistono però pochi fortunati che quella domanda se la pongono sul serio, perché hanno indovinato la serie magica e si sono ritrovati milionari dalla sera alla mattina. Non è un passaggio facile per nessuno, statene certi. Importi così rilevanti stravolgono la vita delle persone che li ricevono, nel bene come nel male.

La statistica non “gioca” a favore dei vincitori, se è vero che l’87% si ritrova a pochi anni dal fortunato evento più povero di prima. Ma perché?

Ricevere una somma immensa come 200 milioni di Euro sul proprio conto corrente non da fastidio a nessuno immagino, ma se ci fermiamo a riflettere un attimo possiamo comprendere come tutto questo “ben di’ Dio” porti con sé anche diverse conseguenze sul piano sociale.

L’anonimato

Un primo problema sarà quello di mantenere l’anonimato, l’assalto alla diligenza non fa piacere a nessuno. Direi che questo forse dovrebbe essere il primo pensiero del neo milionario, anche per una questione di sicurezza. Immaginate, infatti, quale fantastica arma di riciclaggio del denaro sporco si ha in mano per un criminale…. Qualcuno potrebbe fargli un “offerta che non si può rifiutare” per cambiare il biglietto con denaro sporco.

Se dovesse capitare di vincere ad uno dei miei clienti gli chiederei se hanno un notaio di fiducia, altrimenti gli consiglierei di rivolgersi ad un notaio di una citta di medie dimensioni, magari non la vostra, per avviare nel modo più anonimo e sicuro possibile l’iter di riscossione della cifra.

Una nuova vita

Un altro aspetto da tenere presente è che il nuovo stile di vita del vincitore non potrà non cozzare con la sua storia relazionale (parenti, amici e conoscenti) fino a quel momento. Quante domande si affolleranno nella sua mente: Cambio casa? Dal quartiere popolare mi trasferisco in centro? Costruisco la villa più bella nel mio quartiere? Che cosa dico o faccio con i miei amici? Qualunque scelta sarà uno strappo forte con il passato e bisognerà pagarne uno scotto sociale e psicologico.

Una mia personale idea per ovviare a ciò è di costruirsi una MDG, ovvero una Maggior Disponibilità Giustificata. In concreto il mio consiglio al vincitore è di avviare un’attività di facciata, attinente con la propria storia personale (se amo smanettare con il computer mi dedicherò ad esempio allo sviluppo di app e/o simili), che gradatamente andrà sempre meglio, giustificando agli occhi dei miei conoscenti il mio maggior reddito e la mia maggiore propensione alla spesa. Questo eviterà di creare un trauma ed anzi potrebbe avere, se ben gestito, notevoli sviluppi.

L’angelo custode

Sarò di parte, ma sono convinto che la figura più importante per il vincitore sarà quella del consulente finanziario fiduciario. Il vincitore di una somma così smisurata ha bisogno di un supporto psicologico, prima che tecnico. Solo chi per professione ha un rapporto con il denaro abbastanza distaccato può veramente aiutarlo ad evitare gli errori tipici che vengono raccontati nelle cronache dei grandi vincitori. Il consulente finanziario può essere il regista di tutte le altre figure professionali e può smorzare l’emotività legata a questo evento estremo.

Sicuramente ANCHE per gestire la cifra servirà la consulenza di un consulente finanziario. Non esistono ricette semplici o valide per tutti, in questi giorni abbondano anzi, anche su testate prestigiose, le idiozie.

Investi il 40% qui, il 30% là, io farei così, io lascerei tutto sul conto, etc. etc.

Lasciamo perdere il canto delle sirene, concentriamoci sugli obiettivi di vita, sul nome da dare a quei soldi, e sul predisporre un budget adeguato per la carità. Il COME viene di conseguenza quando sono stati chiariti i PERCHE’. Quando il fortunato vincitore avrà stabilizzato il suo equilibrio e chiarito le sue nuove motivazioni, tutto sarà più facile.

Proteggere questo patrimonio è un dovere, ma ancor di più è doveroso proteggere l’Uomo da un patrimonio così importante e arrivato “dal cielo” .

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La felicità non esiste se non è condivisa

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